Sopravvivenza globale nei pazienti con melanoma BRAF-mutato trattati con Encorafenib più Binimetinib versus Vemurafenib o Encorafenib: studio COLUMBUS
Encorafenib ( Braftovi ) più Binimetinib ( Mektovi ) ed Encorafenib da solo hanno migliorato la sopravvivenza libera da progressione rispetto a Vemurafenib ( Zelboraf ) in pazienti con melanoma BRAF V600-mutato nello studio COLUMBUS.
Sono stati riportatii i risultati dell'endpoint secondario di sopravvivenza globale.
COLUMBUS era uno studio in due fasi, randomizzato, in aperto, di fase 3, condotto in 162 ospedali in 28 Paesi.
I pazienti eleggibili avevano un'età minima di 18 anni con melanoma cutaneo istologicamente confermato, localmente avanzato, non-resecabile o metastatico, o melanoma primario sconosciuto, mutazione BRAF V600E o BRAF V600K, ECOG performance status di 0 o 1 ed erano naive al trattamento o erano progrediti dopo o durante l'immunoterapia di prima linea.
Nella parte 1 dello studio, i pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Encorafenib orale 450 mg una volta al giorno più Binimetinib orale 45 mg due volte al giorno ( gruppo Encorafenib più Binimetinib ), Encorafenib per via orale 300 mg una volta al giorno ( gruppo Encorafenib ) o Vemurafenib orale 960 mg due volte al giorno ( gruppo Vemurafenib ).
La randomizzazione è stata stratificata in base allo stadio American Joint Committee on Cancer, ECOG performance status e stato di mutazione BRAF.
L'esito primario dello studio, la sopravvivenza libera da progressione con Encorafenib più Binimetinib rispetto a Vemurafenib, era stata riportata in precedenza.
E' stata presentata l'analisi di sopravvivenza generale provvisoria prespecificata.
La parte 2 dello studio è stata avviata su richiesta della FDA ( Food and Drug Administration ), l'Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, per comprendere meglio il contributo di Binimetinib alla terapia di associazione confrontando Encorafenib 300 mg una volta al giorno più Binimetinib 45 mg due volte al giorno con Encorafenib 300 mg una volta al giorno da solo.
I risultati della parte 2 saranno pubblicati separatamente.
Tra il 2013 e il 2015, 577 pazienti selezionati su 1.345 sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Encorafenib più Binimetinib ( n=192 ), Encorafenib ( n=194 ) o Vemurafenib ( n=191 ).
Il follow-up mediano per la sopravvivenza globale è stato di 36.8 mesi.
La sopravvivenza globale mediana è stata di 33.6 mesi con Encorafenib più Binimetinib e 16.9 mesi con Vemurafenib ( hazard ratio, HR=0.61, P minore di 0.0001 ).
Gli eventi avversi di grado 3 o 4 più comuni non sono cambiati sostanzialmente dal primo rapporto; quelli osservati in più del 5% dei pazienti trattati con Encorafenib più Binimetinib sono stati: aumento della gamma-glutamiltransferasi ( 18 su 192 pazienti, 9% ), aumento della creatina fosfochinasi nel sangue ( 14, 7% ) e ipertensione ( 12, 6% ); quelli osservati con Encorafenib da solo sono stati sindrome da eritrodisestesia palmo-plantare ( 26 su 192 pazienti, 14% ), mialgia ( 19, 10% ) e artralgia ( 18, 9% ); con Vemurafenib il più comune evento avverso di grado 3 o 4 è stata l'artralgia ( 11 su 186 pazienti, 6% ).
Una morte nel gruppo di trattamento combinato è stata considerata possibilmente correlata al trattamento.
La combinazione di Encorafenib più Binimetinib ha fornito una efficacia clinicamente significativa con una buona tollerabilità, come dimostrato dai miglioramenti sia nella sopravvivenza libera da progressione che nella sopravvivenza globale rispetto a Vemurafenib.
Questi dati suggeriscono che la combinazione di Encorafenib più Binimetinib diventerà probabilmente un'importante opzione terapeutica nei pazienti con melanoma e mutazione BRAF V600. ( Xagena2018 )
Dummer R et al, Lancet Oncol 2018; 19: 1315-1327
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